I capillari delle gambe sono uno degli inestetismi più diffusi. Tendono a manifestarsi sulla pelle formando dei reticoli di colore bluastro o rossastro, visibili a occhio nudo.
Nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di un inestetismo. In alcuni soggetti tuttavia i capillari rotti possono essere il primo segnale di un disturbo più profondo e importante legato al sistema circolatorio.
Riconoscerli e trattarli riguarda dunque un aspetto non solo estetico ma anche funzionale, legato alla salute.
Perché i capillari rotti compaiono sulle gambe?
Alla base della comparsa dei capillari rotti sulle gambe c’è un problema circolatorio nel ritorno venoso che, causando il ristagno dei liquidi, può provocare non solo la dilatazione dei capillari e la loro comparsa in superficie ma anche la formazione di cellulite.
Spesso infatti capillari lesionati e cellulite sono problematiche associate.
Detto questo, ci sono altre cause che possono alterare la dinamica circolatoria: ormonali, genetiche, costituzionali, lavorative (lo stare molto in piedi, l’uso frequente dei tacchi etc.).
A questo proposito ci tengo a ricordare che la carbossiterapia, oggi conosciuta e utilizzata principalmente per il trattamento della cellulite, nacque agli inizi del Novecento proprio per il trattamento vascolare, per aumentare l’ossigenazione dei tessuti.
La carbossiterapia, agendo quindi sul microcircolo delle gambe, allevia la sensazione di pesantezza e aiuta a prevenire la formazione di capillari rotti.
Capillari sulle gambe: scleroterapia o laser?
I capillari sulle gambe non sono tutti uguali e non tutti possono essere trattati allo stesso modo.
Per eliminare i vasi più sottili e superficiali viene utilizzato il laser che rappresenta un trattamento di carattere puramente estetico. In presenza di capillari lesionati più profondi è richiesto invece l’intervento del chirurgo vascolare (angiologo) con la scleroterapia o in alcuni casi con la chirurgia.
Un’azione multidisciplinare che unisca l’intervento dell’angiologo (in una prima fase) e il trattamento laser (per le “rifiniture”), consente di ottenere un migliore risultato.
Differenze tra il trattamento laser dei capillari del viso e delle gambe.
Ci sono differenze fra il trattamento laser dei capillari del viso e delle gambe. Si tratta infatti di due ambiti differenti fra loro per cause ma anche per modalità e tempistiche.
Il trattamento laser dei capillari del viso lo si può fare in qualsiasi periodo dell’anno, anche se è consigliabile attendere che l’abbronzatura sia andata via del tutto per evitare l’eventualità di un decorso più lungo e fastidioso.
Sui capillari delle gambe invece non si interviene d’estate perché il caldo, agendo come vasodilatatore, potrebbe favorire una riapertura del capillare e vanificare il trattamento. Si aspetta quindi che sopraggiunga la stagione più fredda (lo stesso vale per l’intervento dell’angiologo).
Anche i tempi di assorbimento del capillare in questi due casi sono diversi, aspetto che incide anche sulla distanza temporale che deve intercorrere tra una seduta e l’altra.
Per gli arti inferiori questi tempi sono molto più lunghi rispetto ai capillari del viso, e dipendono dalla circolazione (più o meno difficoltosa) del soggetto. Mediamente tra una seduta e l’altra può trascorrere anche un mese e mezzo.
A causa di queste tempistiche dilatate, suggerisco sempre di programmare il trattamento in autunno perché altrimenti si rischia di non riuscire a completare il ciclo delle sedute e di non vedere i risultati entro la primavera.
Anche i laser che vengono utilizzati nei due ambiti sono differenti e agiscono secondo diversi parametri. Per i capillari del viso utilizzo Il laser KTP Pulsato, sulle gambe invece il laser ND-Yag Pulsato.
I capillari delle gambe possono ritornare dopo il trattamento?
Il trattamento dei capillari rotti delle gambe non è permanente. Soprattutto laddove sussistono condizioni favorenti (attività lavorativa, familiarità) e/o predisposizione, il capillare sulle gambe tenderà a ripresentarsi.
Per questo consiglio sempre alle mie pazienti di sottoporsi a un controllo annuale (anche dall’angiologo) e tenersi monitorate, non solo per un discorso estetico ma anche legato alla salute.
Continuità quindi e attenzione, perché è normale che i capillari rotti si ripresentino.
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