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Cellulite

La cellulite, acerrima nemica delle donne, si può combattere, con una sincronia di interventi.
Buona alimentazione e movimento sono le sane abitudini da tenere a mente e che probabilmente tutti noi conosciamo.
Bere molta acqua, almeno un litro e mezzo e limitare il sale, perché trattiene acqua all’interno dei tessuti impedendo il corretto scambio di liquidi tra la cellula e l’esterno.

Ma prima di tutto facciamo una distinzione:

La cellulite edematosa è il primo stadio della cellulite.
Stiamo parlando di un’alterazione del circolo venoso e linfatico, i capillari diventano più permeabili e si ha ristagno di liquidi, quindi i tessuti diventano dolorosi e sensibili.
E’ un tipo di cellulite compatta, in questo stadio si può intervenire molto efficacemente

La cellulite al secondo stadio si chiama cellulite fibrosa.
Si tratta di un peggioramento dell’edema e la formazione di un reticolo di fibre connettivali che imprigionano le cellule adipose.
Si sviluppa una fibrosi reattiva con formazione di piccoli noduli. È lo stadio fibroso, in cui si rende evidente il conosciuto e plurimenzionato aspetto “a buccia d’arancia” della cute nelle zone colpite.
È la cellulite, cosiddetta, di “transizione”.

Il terzo stadio di cellulite è quella sclerotica.
Qui la situazione è compromessa: la cute perde progressivamente elasticità, diventa ipotrofica e fredda.
È caratterizzata dalla presenza di noduli dolenti, questo processo fibrosclerotico porta ad una riduzione del fisiologico processo di ossigenazione dei tessuti.
E’ la cosiddetta cellulite flaccida che si accompagna a importanti modificazioni cutanee.

Quali trattamenti utilizzo?

Prima di tutto la carbossiterapia poiché, attraverso l’ossigenazione dei tessuti, data dall’iniezione di anidride carbonica la pelle viene più idratata, acquisisce sodezza e luminosità.

Durante la terapia è possibile l’insorgenza passeggera di bruciore o fastidio nel punto di iniezione; quindi può verificarsi alla fine di ciascuna seduta una sensazione di pesantezza alle gambe, però niente paura: ha una durata di pochi minuti.
Tendenzialmente consiglio di seguire un ciclo di otto-dieci sedute a cadenza settimanale per arginare il più possibile il problema.

Può capitare che io utilizzi la Mesoterapia biologica (ovvero quel prezioso punto di incontro tra Agopuntura, Omeopatia e Mesoterapia) in abbinamento alla carbossiterapia.

Inietto sottocute piccole quantità di principi omeopatici abbinando così all’azione omeopatica lo stimolo energetico dell’agopuntura.
Le microiniezioni, infatti, vengono effettuate sia sulla zona di interesse ma anche in precisi punti di agopuntura, anche distanti, ma strettamente connessi alla patologia trattata.
Questo procedimento l’ho sempre trovato estremamente affascinante.

La terapia è personalizzata sulla base delle specifiche esigenze della paziente, reazioni allergiche o effetti collaterali non ci sono in nessun caso.

La mesoterapia omeopatica non ha alcun tipo di controindicazione, poiché è un trattamento naturale e particolarmente efficace poiché personalizzabile.

In genere le sedute vengono effettuate con una frequenza settimanale per le prime 4/6 settimane e successivamente con frequenza minore, per un totale 8-10 sedute, in base alle differenti situazioni cliniche e alle specifiche esigenze del paziente.

Medicina estetica Cellulite Carbossiterapia