Il motivo per cui ho scelto il fiore di loto non è casuale.
Soprattutto nell’età giovanile si tende a sperare di non avere problemi, a non essere mai attanagliati dalle difficoltà, dai problemi, dall’incespicare, dalla sofferenza.
Si ricerca forsennatamente uno spazio completamente terso, senza macchie.
Con il tempo, però, le nuvole non passano.
Forse in alcuni periodi si diradano ma in altri si infittiscono e così, come la saggezza popolare insegna: è importante imparare passi di danza nuovi per non soccombere sotto la tempesta e non sperare soltanto che la pioggia passi.
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.” Mahatma Gandhi.
Il fiore di loto è un fiore candido che ha le sue radici nel fango.
Il loto non ha scelto di nascere senza fango, anche perché senza quell’elemento non sarebbe in grado di nascere.
Il fango è come se fosse la realtà, non sempre piacevole ma talvolta nella sua bruttezza può essere utile, può farci nascere e rinascere.
“dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” ha scritto Fabrizio De André.
Ecco perché ho scelto il fiore di loto nel mio logo.
Una “armonia estetica” che riesca a trascendere, in modo non artificioso dai segni del tempo, del sole, del vento e delle preoccupazioni. Questo è il mio ideale bellezza estetica.
Sono ben consapevole che un intervento di ringiovanimento, l’eliminazione di una macchietta sullo zigomo o il non avere più i peli sulle gambe non rappresentino il benessere, la bellezza o chissà quale nirvana.
A volte, però, un intervento estetico può aiutare.
Può aiutare a sentirci più belli, con il volto luminoso, senza la scocciatura di coprire quella lesione capillare con il fondotinta ogni mattina.
Da un piccolo miglioramento estetico è possibile che consegua anche una piccola sicurezza in più ma non perché si è più belli in assoluto per chiunque ci veda (quest’ultima cosa non è possibile).
Un miglioramento estetico ci permette di far sì che ci si piaccia di più e ci si senta di più a proprio agio con noi stessi.
Di conseguenza muoversi nel mondo diventa meno gravoso, più generativo.
Non è così superficiale come sembrerebbe.
Quindi è per questo che ho scelto il fiore di loto, perché racconta della bellezza della natura, in assoluto la più interessante di tutte, senza la pretesa d’esser perfetta ma con la forza di mantenere un candido e affascinante vigore.
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